lunedì 20 febbraio 2012

UOMO BIANCO NON AVRAI IL MIO MONOCIGLIO

La storia, si sa, viene scritta dai vincitori. E anche l’epopea del far-west non è sfuggita, almeno all’inizio, a questa regola. Abbiamo visto celebrare l’esercito nord-americano e i cosiddetti cow-boys, nella lotta contro i nativi d’America.
Poi il vento è cambiato, e si è iniziato a narrare la storia anche con l’occhio dei vincitori.
Ma anche in questo caso, il più delle volte abbiamo visto raccontare le gesta dei grandi popoli rossi, come gli Sioux, gli Apaches, i Navajos, i Cheyennes, i Piedi Neri.
Mai è stata raccontata la storia di una piccola tribù “indiana”, che corrisponde al nome di Monocilhos. Forse perché composta da poche unità, forse perché viveva in una zona molto appartata e poco interessante per i nascenti Stati Uniti D’America alla ricerca di terreno dove espandersi, forse perché poco impegnata nelle battaglie di resistenza contro i cosiddetti “visi pallidi”.
Abbiamo contattato il nostro (ormai lo possiamo definire così) Conte Flivio D’Amato per fare due chiacchiere su questo particolare popolazione.
Le testimonianze relative ai Monocilhos sono molto frammentarie. Quali sono i motivi?
Il motivo principale è che raramente entrarono in contatto con i civilizzatori occidentali, e quelle poche volte i rapporti non furono molto conflittuali.
Per quale motivo? I Monocilhos non difesero la propria terra?
Diciamo che loro risiedevano in una zona ben poco appetibile per i colonizzatori, e quindi solamente verso la fine del XIX secolo, al termine delle guerre indiane, il loro territorio fu definitivamente ammesso agli Stati Uniti d’America. Occasioni per incontrarsi quindi furono molto poche. E poi, il loro stile di vita era tutto fuorché battagliero…
Cioè?
Predicavano pace e amore. Soprattutto amore. Molto amore. Erano dediti all’attività sessuale per circa metà della giornata. Solo che, a differenza mia, non dovevano pagare. In merito abbiamo una testimonianza di una carovana di mormoni che soggiornò a poche centinaia di metri dal loro villaggio. Sembra che dopo 9 mesi tutte le donne della carovana partorirono dei bei maschietti.
Il nostro interesse per questa tribù è ovviamente dovuto a quanto traspare dai rari reperti fotografici: tutti i maschi Monocilhos sono dotati di monociglia.
Si, era una caratteristica tipica.

(indiani Monocilhos)
Anche nel loro caso era presente l’altra caratteristica che sovente accompagna la monociglia, ovvero le grandi dimensioni del pene?
Notizie certe in tal senso non ne abbiamo, ma siamo a conoscenza di un particolare inequivocabile: non avevano un vero totem, semplicemente a turno uno di loro si sdraiava con il pene in erezione (riuscivano a mantenere l’erezione anche per 20 ore di fila), e il pene fungeva da totem. Aggiungo inoltre che i nomi dei loro capi passati alla storia non lascerebbero dubbi…
Ci faccia qualche nome.
I più celebri furono Grande Mazza Tonante, Potente Amatore con Tre Gambe, Tronco Nell’Inguine, Randello Amato dalle Vergini e Pertica di Carne.
 (Grande Mazza Tonante, uno dei più famosi capi Monocilhos, celebre per il suo pene di oltre 40 centimetri)
Ci diceva che passavano metà giornata a fare sesso. E il tempo restante?
Ovviamente cacciavano per il loro sostentamento. Con le loro personalissime tecniche di caccia.
Ce le spieghi.
Ad esempio un Monocilho srotolava il suo membro e si mimetizzava con l’ambiente circostante. Il suo membro assomigliava a un serpente di grandi dimensioni, e paralizzava per la paura la selvaggina, che quindi poteva essere catturato senza fatica dai suoi compagni.
Tecnica interessante…
Un’altra tecnica era quella del vortice: i Monocilhos si denudavano e cominciavano a roteare i loro membri come delle eliche. Presto si creava una sorta di vortice che faceva precipitare diversi volatili, che poi cucinavano.
E quando non erano impegnati nella caccia e nel sesso, come passavano il proprio tempo?
Alla sera si radunavano e fumavano peli di moniciglia essiccati, che avevano grandi effetti afrodisiaci. Si narra che a un visitatore venne offerto da fumare un calumet con monociglie essiccate e che questi, mentre rientrava,  venne colto da un grande furore sessuale, e dovette accoppiarsi con il suo cavallo per non scoppiare. Peccato che all’epoca non avessero ancora inventato le videocamere, sarebbe stato interessante riprendere questa scena e inserirla su pornofliviotube.com.
Quindi non furono mai impegnati in battaglie, né contro i conquistatori bianchi, né contro altre tribù indiane?
Generalmente no, anche se saltuariamente si trovarono a dover combattere, soprattutto quando i maschi delle altre tribù si incavolavano perché i Monocilhos gli trombavano le donne. In questi casi anche i Monocilhos imbracciavano le armi, non distinguendosi dalle altre popolazioni, se non per il fatto che anziché prendere lo scalpo del cuoio cappelluto, prendevano lo scalpo delle sopracciglia.
E sulle donne dei Monocilhos sappiamo qualcosa?
Molto poco. Sappiamo che erano soddisfatte, questo è sicuro.
Intendevo… che contributo davano alla comunità Monocilho?
Quello che tutte le donne dovrebbero fare in una società civile: cucinavano, pulivano, allevavano i bambini e si facevano trombare. Avremmo molto da imparare dai Monocilhos noi occidentali!

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