(famiglia Mnociliut)
Durante le nostre ricerche sul web alla ricerca di esemplari
monocigliuti, ci siamo imbattuti nella foto sopra riportata, che ritrae un gruppo di Inuit,
più volgarmente detti “eschimesi”, tutti dotati di monociglio. Ovviamente il
nostro interesse si è acceso, e abbiamo contattato un esperto della cultura
Inuit, il Prof. John Cuckold che ha risposto alle nostre domande.
Professore, a quale etnia appartengono
i soggetti ritratti in foto?
Indubbiamente le caratteristiche Inuit sono ben evidenziate.
Però quelle grandi sopracciglia unite mi fanno affermare con sicurezza che sono
appartenenti al villaggio Mnociliut, con cui io e il mio staff siamo entrati in
contatto.
Ce ne parli.
E’ un villaggio molto
isolato, posto ancora più a nord di tutti gli altri villaggi Inuit, e con i
quali raramente essi instaurano rapporti. I Mnociliut hanno usi e costumi tutti loro,
da quanto sono riuscito ad apprendere.
Vivono in ragioni
molto impervie: come fanno a resistere al freddo?
Hanno il corpo coperto di peli molto spessi, anche in zone
in cui noi siamo poco abituati, come la schiena. Il loro pelo è molto
isotermico. Inoltre praticano attività sessuale per quasi 12 ore al giorno:
come sa, durante il coito il corpo si surriscalda a causa della maggiore
pressione del flusso sanguigno, e se per metà giornata il loro corpo è
surriscaldato, hanno già raggiunto un bel risultato.
Come riescono a
vivere?
Ovviamente la loro principale fonte di sostentamento è la
pesca. Hanno un rituale di pesca molto complesso. Il primo ostacolo ovviamente
è trovare il modo di rompere le lastre di ghiaccio molto spesse: loro ci
riescono colpendo il ghiaccio con il loro pene, che è estremamente resistente.
Una volta rotto il ghiaccio, attraverso un movimento circolatorio del loro
bacino, allargano il buco fino a che non raggiunge un diametro di circa 30-40
centimetri.
Poi vi immergono le
lenze?
No, anche qui hanno negli anni perfezionato una tecnica
molto personale ed estremamente efficace. Si mettono sulle sopracciglia dei
piccoli pezzi di carne essiccata, si sdraiano vicino al foro nel ghiaccio e poi
rimangono in attesa. Dopo un po’ i pesci che nuotano sotto la lastra di ghiaccio
vengono attirati dalla carne, e saltano nel buco per cibarsene. Però rimangono
inevitabilmente incastrati tra le intricate sopracciglia dei Mnociliut, e
quindi è facile per loro catturare i pesci.
Oltre che alla pesca
sono dediti anche alla caccia?
Si, una loro specialità culinaria è il tricheco ripieno.
In cosa consiste?
Viene catturato un tricheco, poi tutti i membri maschi del
villaggio si accoppiano a turno con l'animale, e infine viene messo sul fuoco. Dopo
un’oretta di cottura e una manciata di sale e di rosmarino, è pronto per essere
consumato.
Deve essere una vita
molto dura, la loro.
Certamente il luogo dove vivono è molto aspro. Non per
questo però rinunciano ad attività ludiche.
Ad esempio?
Praticano uno sport assimilabile al baseball. Solo che
invece di una palla di cuoio utilizzano palle di neve, ed invece delle mazze
usano i loro peni. Il primo che termina l’erezione perde, viene cosparso di
olio di balena e per punizione deve astenersi dal praticare sesso per un
periodo per loro lunghissimo.
Quanto?
40 minuti.
Interessante… altre
attività che praticano?
Giocano a “katzing”.
In cosa consiste?
E’ una variante delle nostre bocce, o del curling, lo sporto
molto popolare nei paesi scandinavi: un Mnociliut si sdraia a terra con il pene
in erezione, le donne tirano dei dischi di giaccio cercando di centrare il
pene. Chi fa più punti alla sera potrà giacere con il Mnociliut che si è
sdraiato.
Lei è veramente un
esperto: è stata dura vivere con loro?
Veramente io ci sono stato solo 1 giorno. E’ mia moglie che,
dopo averle visti fare il bagno nudi, è rimasta impressionata dalla loro tempra
e si è sacrificata a vivere tra loro. Tutte queste cose le ho imparate dai suoi
resoconti.
Per quanto tempo ha
vissuto con loro sua moglie?
Inizialmente doveva stare due settimane, poi mi ha scritto
che le cose da apprendere erano veramente tante (“tanta roba” sono le sue
testuali parole), e ha deciso di rimanere un po’ di più… A marzo son 16 anni.

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