giovedì 19 gennaio 2012

SCONVOLGENTE SCOPERTA IN MADAGASCAR: L’ASTRAULOPITHECUS MONOCIGLIUTUS

(ricostruzione dell'Australopithecus Monocigliutus)


Un importante scoperta ci arriva dal Madagascar, dove il Prof. Lazarus Roberts e la sua equipe stanno conducendo scavi archeologici alla ricerca di tracce di un primate fino ad oggi non preso in considerazione dalla scienza ufficiale. All’interno di una grotta sita sul versante nord dell’isola, nella regione di Antsiranana, sono stati trovati dei resti di ossa appartenenti a un primate parente dell’australopithecus afarensis, il diretto antenato dell’homo sapiens. Questo primate, chiamato dal Prof, Roberts australopithecus monocigliutus,  avrebbe avuto molto tratti in comune con l’australopithecus afarensis e con l’australopithecus africanus, ma avrebbe avuto alcune caratteristiche proprie che ne lo differenziavano dal papà dell’homo sapiens.
Ecco un estratto di un’intervista rilasciata dal Prof. Roberts.
Prof. Roberts, ci conferma che la sua è una scoperta eccezionale?
Confermo, la portata di questo rilevamento è destinata a cambiare radicalmente tutte le convinzioni odierne in ambito di teorie sull’evoluzione dell’uomo.
Quali erano le caratteristiche dell’australopithecus monocigliutus?
I resti rinvenuti ci fanno ipotizzare che fosse molto simile all’australopithecus afarensis, ma aveva alcune peculiarità proprie. La conformazione del cranio ci fa infatti ipotizzare che avesse delle sopracciglia particolarmente folte e unite tra loro. Da qui il nome che abbiamo dato a questo primate. Inoltre la struttura della colonna vertebrale, soprattutto alla base della cervice, ci porta a pensare che avesse un portamento leggermente ricurvo in avanti, probabilmente per bilanciare meglio il peso dovuto alle spesse sopracciglia.
Si differenziava solo in questo?
No. Anche la conformazione delle ossa nell’area del bacino dimostrano in maniera inequivocabile che l’australopithecus monocigliutus di sesso maschile fosse dotato di attributi considerevoli.
Ritiene che le due cose siano collegate? Monociglio e grande virilità andrebbero di pari passo?
Questo non lo possiamo affermare con assoluta certezza. Certamente possiamo dire che sono due caratteristiche presenti all’interno dello stesso soggetto. Alcune incisioni rupestri rinvenute all’interno della grotta confermano questa ipotesi.
Cioè? Ci spieghi meglio.
All’interno della grotta, che evidentemente fungeva da riparo per l’australopithecus monocigliutus, sono state trovate alcuni incisioni rupestri che rappresentano il monocigliutus durante lo svolgimento di alcune attività quotidiane. Bene, esso è rappresentato con un membro di grande dimensioni.

(disegno rupestre risalnte a 3,2 milioni di anni fa circa)


Anche oggi alcuni dicono che l’ipertricosi, l’eccesso di peli, è accompagnata da una forte mascolinità.
Beh, è una diceria popolare, ma spesso è vero che le dicerie popolari affondano le proprie radici in avvenimenti realmente accaduti nel passato. Questa scoperta potrebbe motivare il perché di queste credenze.
Ci diceva poco fa che la sua scoperta è destinata ad aprire nuovi orizzonti nell’ambito della paleontologia e delle teorie sull’evoluzionismo.
Certamente. Probabilmente abbiamo finalmente scoperto l’anello di congiunzione tra l’uomo e la scimmia.
Ma l’australopithecus monocigliutus si è estinto?

Personalmente ritengo di no. Credo che il suo gene sia ancora presente all’interno della popolazione umana. Semplicemente non ha proliferato per una sorta di autoregolamentazione imposta da “madre natura”: la grande fertilità insita nel ceppo del monocigliutus porterebbe a un sovraffollamento della popolazione se si allargasse troppo. Il gene però è ancora presente più o meno in tutte le parti del mondo, anche se in maniera sporadica.
A che periodo è riconducibile l’esemplare di cui ha trovato tracce?
Direi che l’esemplare risale a circa 3,2 milioni di anni fa.
Sarebbe quindi contemporaneo di “Lucy”, il primate che convenzionalmente viene ritenuto il primo ominide esistito?
Si. Affermerei che non solo ne è stato contemporaneo, ma che si sono pure incontrati e se l’è trombata di brutto.
Congediamo il Professor Roberts e lo ringraziamo per il suo contributo.


Riteniamo che questa testimonianza possa inorgoglire i portatori di monocigli.

Nessun commento:

Posta un commento